Nella storia dell’imprenditoria italiana, europea e mondiale, sono molti i casi di successo di aziende che hanno integrato l'innovazione e sono cambiate per poter essere competitive sul mercato.
E, altrettanto spesso, svariati tipi di incentivi all’innovazione hanno contribuito a fare in modo che ciò avvenisse. In questo articolo ne vediamo alcuni.
Innovazione industriale italiana: un po' di storia
Partiamo da esempi noti e memorabili:
- La nascita di un prodotto storico fu dovuta alla ricerca della soluzione ad un problema che oggi definiremmo di sostenibilità: il recupero degli scarti di lavorazione. È così che nacque il Bacio Perugina, nel lontano 1922.
- Rimanendo in tema dolciario, la stessa Ferrero, nata nel 1942 in pieno tempo di guerra, creò la Nutella solo perché in quel periodo di razionamenti e austerità le nocciole erano facilmente reperibili e a basso costo. Come cambiano le cose!
- La stessa Barilla passò dall’essere un piccolo forno a conduzione familiare, ad un’azienda di scala internazionale, grazie ad una strategia basata sull’utilizzo e lo sviluppo di moderni macchinari industriali da un lato, e ad innovative tecniche di merchandising e marketing dall’altro. Insomma puntando sull’innovazione.
- La Piaggio invece uscì distrutta dalla guerra e riuscì a convertire la produzione aeronautica in quella di moto e ciclomotori, sviluppando prodotti iconici come Vespa e Ape, che hanno rivoluzionato la mobilità nel dopoguerra.
- In questo contesto, come non ricordare la Olivetti che per decenni fece della tecnologia d’avanguardia e dell’innovazione continua, i suoi fattori di competitività.
Un caso internazionale per tutti: Fujifilm
A differenza di altri player dello stesso settore, Fujifilm, ex leader nello sviluppo e nella vendita di pellicole fotografiche, con l'avvento della fotocamera digitale è stata in grado di reinventarsi, sfruttando le proprie tecnologie e competenze proprietarie per sviluppare nuovi ed originali prodotti.
Tali tecnologie infatti, originariamente create per le pellicole fotografiche, si sono rivelate ingredienti sorprendentemente utili per il trattamento della pelle.
La storia recente: Horizon 2020
Oggi l'Europa sta affrontando un problema diffuso: il rifacimento di impianti di produzione che solo anni/decenni fa erano stati delocalizzati in paesi a basso costo della manodopera.
Stiamo compensando il costo del lavoro più elevato con la maggiore diffusione dell’automazione dei processi.
In questo contesto, le cosiddette tecnologie abilitanti sono un elemento chiave per il “reshoring”: flessibilità, facilità d’uso e aumento della produttività sono ottenibili senza la necessità di delocalizzare.
Molte aziende stanno infatti sviluppando progetti innovativi in questa direzione, anche grazie ai contributi del programma H2020.
Nel paragrafo successivo vedremo alcuni di molti esempi.
Quali di questi progetti faranno storia?
Robotica
IT+Robotics è un’azienda veneta coinvolta in alcuni progetti europei, il cui obiettivo è sviluppare competenze di ispezione per i robot.
Il fine è quello di progredire verso una più agile e semplice configurazione degli stessi, ossia robot cognitivi in grado di eseguire task multipli per la manifattura di parti in metallo e materiali compositi.
Il progetto ROSSINI (H2020), vede la partecipazione di quattro imprese italiane:
L’obiettivo di tale progetto è sviluppare una piattaforma hardware/software, sicura per la progettazione e la distribuzione di applicazioni di collaborazione uomo-robot (HRC) nella produzione: le capacità di sensing e manipolazione dei robot collaborativi, e lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale, faranno nascere celle di lavoro HRC ad alte prestazioni.
Manifattura avanzata
I vantaggi attesi sono la prototipazione veloce, produzione on demand, riduzione dei tempi, dei costi, dell'impatto ambientale e maggiore libertà nel design.
Ecco riportati alcuni progetti:
- AMAC, progetto olandese che punta a stampare fisarmoniche di dimensioni personalizzate per i musicisti.
- BEACTIVE, progetto greco-italiano che ha l’obiettivo di creare dispositivi di supporto medico individuali, antimicrobici e superidrofobici.
- CLIMATE, progetto austriaco e italiano che mira a realizzare inserti di raffreddamento mediante un nuovo processo (lithographical metal additive manufacturing).
Dati, dati, dati
L'energia eolica è fondamentale tra le energie rinnovabili, ma i costi di funzionamento e manutenzione delle turbine eoliche sono molto alti (un terzo del costo totale).
Anche in questo caso, riportiamo alcuni progetti al riguardo:
- PAVIMON, finanziato dall'UE, punta a una riduzione drastica dei costi di manutenzione lavorando in via predittiva e preventiva, grazie all’implementazione dell'intelligenza artificiale avanzata per analizzare i dati di funzionamento e dei guasti.
- RTExD (H2020) svilupperà modelli predittivi basati su hardware dedicato (sensori di monitoraggio acustico) e algoritmi di intelligenza artificiale per rilevare danni in tempo reale ed evitare crolli di infrastrutture (come quello del ponte Morandi a Genova).
- Vostars, un progetto europeo che ha consentito di eseguire la prima operazione chirurgica guidata dalla realtà aumentata all’Ospedale S. Orsola di Bologna.
Iniziative tutte italiane
Anche il MiSE ha, negli anni, finanziato sei progetti per la sperimentazione, la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, basati sull’utilizzo di tecnologie quali Blockchain, Intelligenza Artificiale (AI), Internet delle cose (IoT), collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G.
E tante sono le PMI italiane che hanno fatto tesoro dell’opportunità di finanziamento per trovare nuove vie al mercato, cosa che periodicamente si rende necessario fare per restare competitivi.
NGM ad esempio, che è stata leader italiano nella produzione di telefoni Dual SIM a basso costo, ha perso quote di mercato con l’avvento del colosso cinese Huawei.
Il rinnovamento, incentivato dal credito di imposta, è stato per quest’azienda quello di sviluppare un nuovo servizio per la gestione della pubblicità a bordo campo, attraverso schermi LED altamente tecnologici, e lo sviluppo SW in grado di gestire e visualizzare gli spot in base ai momenti salienti di un evento sportivo.
Altro caso è quello avvenuto nel distretto conciario di Santa Croce, dove la conceria Newport ha puntato alla differenziazione, utizzando uno SME Instrument per sviluppare una pelle di storione conciata con prodotti naturali e a basso impatto ambientale.
L’azienda ha infatti saputo sviluppare una una tecnica innovativa di concia per valorizzare un sottoprodotto di produzione (destinato a diventare scarto), rendendolo una valida alternativa alle pelli di pitone e coccodrillo, specie protette.
Infine, Teseco Bonifiche, azienda attiva nel trattamento dei rifiuti, ha saputo reinventarsi sfruttando strumenti di finanza agevolata per sviluppare un robot per risanare terreni contaminati da idrocarburi.
Sicuramente questa lista si allungherà man mano, quando il numero di imprese italiane che avrà acquisito consapevolezza sul fatto che le tecnologie abilitanti possano favorire la competitività, sarà aumentato.
I benefici di chi le ha adottate infatti, sono evidentissimi e ormai misurati.
Sulla base di questi risultati è fondamentale trovare il proprio percorso, anche grazie all’attività di orientamento, formazione e fornitura di competenza specifiche che un Centro di Competenza può fornire. Anche sul fronte della finanza agevolata.