Impatto sul mondo del lavoro
Secondo alcuni esperti, lo sviluppo delle tecnologie digitali potrebbe comportare una grande riduzione del volume di lavoro complessivo. Altri, invece, vedono in tale sviluppo la possibilità di trasformare la qualità del lavoro.
Per facilitare la transizione dei lavoratori con occupazioni a rischio (basse o medie qualifiche), che più verosimilmente potranno essere eliminate o ridotte dalla crescente automazione del lavoro, e per modellare i profili e le nuove competenze che saranno richiesti, potrebbe essere necessario un nuovo “contratto sociale digitale”, adatto alle sfide del presente e del prossimo futuro.
Uno studio dello European Parliamentary Research Service, Digital Automation and the Future of Work (2021), sottolinea in che modo l’automazione digitale debba essere gestita sulla base di principi di democrazia industriale e collaborazione sociale, con l’obiettivo di un futuro digitale che funzioni per tutti.
Un recente studio sull’impatto dei robot in Italia (“Robots and Employment: Evidence from Italy”, Davide Dottori, Questioni di Economia e Finanza - Occasional Papers, Banca d’Italia-Eurosistema, 2020) mostra come non vi sia stato un impatto dannoso nel periodo compreso fra i primi anni ’90 e il 2016, ma la diffusione dei robot ha contribuito al rimodellamento della distribuzione settoriale della forza lavoro verso aziende e settori con minor utilizzo.
Dal lato del mercato, l’analisi non evidenzia un impatto dannoso sull’occupazione totale. L’effetto stimato è negativo quando si considera il settore manifatturiero, ma ha una significatività statistica debole o nulla quando si controlla per tendenze concorrenti legate a commercio e ICT. Per quanto concerne i lavoratori, quelli del manifatturiero non sono stati danneggiati, in media; vi è stato un effetto occupazionale complessivamente positivo ma non ampio, guidato da rapporti lavorativi più duraturi con l’azienda originaria. A condizione di un prolungamento di tale rapporto, si osserva anche un impatto positivo sulle retribuzioni.
Impatto sulla transizione verde e digitale
Un esempio del modo in cui le tecnologie per l’automazione possono avere un impatto sulla transizione verde è fornito dai gemelli digitali (digital twins): alter ego virtuali di un sistema o prodotto, rappresentazioni digitali di un originale fisico, che rappresentano una delle colonne portanti dell’IoT e lo stato dell’arte dell’Industria 4.0. Il Green Deal Europeo include un Piano d’Azione per l’Economia Circolare in cui il digital twin ha un ruolo centrale, insieme a machine learning, intelligenza artificiale e big data analytics. Nel quadro dell’Industria 4.0 sono questi gli strumenti essenziali per ridurre l’impatto ambientale delle catene produttive, ottimizzando costi e tempi. Grazie a un digital twin, ad esempio, non è necessario un prototipo fisico per la progettazione, né intervenire sul prodotto reale, che potrebbe essere situato in qualunque parte del mondo, per la manutenzione. Ciò si inserisce coerentemente in un’ottica più ampia di massima sostenibilità, che mira ad azzerare scarti e rifiuti ed instaurare processi di produzione che arrivino ad annullare l’impatto ambientale. Un’ambiziosa applicazione del digital twin è il progetto Destination Earth: un modello digitale ad altissima precisione del pianeta Terra, che permette di monitorare e simulare sia i fenomeni naturali che quelli legati alle attività umane. Non si tratta solo di controllare lo stato delle cose, ma di prevedere il degrado ambientale per poter agire tempestivamente e passare in modo definitivo a un modello sostenibile.
Fonte: digital-strategy.ec.europa.eu
L’automazione del lavoro ha un impatto diretto anche sulla transizione digitale, poiché permette una maggiore costanza del livello qualitativo, controlli su processo e prodotti tramite sistemi digitalizzati (che possono avere costi estremamente ridotti), e livelli di precisione e affidabilità superiori a quelli umani. Tecnologie come i sistemi di visione artificiale permettono di eseguire esami in condizioni di velocità, elevate temperature, o in presenza di atmosfere pericolose e altri agenti tossici che non renderebbero possibile un controllo visivo da parte dell’uomo. I sensori sulle macchine permettono di prevenire le derive di processo, che possono portare a scostamenti dimensionali. I sistemi interconnessi permettono di pianificare la produzione sulla base della domanda, riducendo i tempi di predisposizione degli impianti e le scorte necessarie, oltre che ottimizzando i fermi macchina. I robot possono sostituire gli esseri umani nelle operazioni pesanti, ripetitive, pericolose. Infine, grazie ad automazione e digitalizzazione, si possono ridurre gli scarti, recuperare parte dei rifiuti della lavorazione e ridurre i costi per il corretto smaltimento dei residui.
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