Paola Girdinio, Presidente di Start 4.0, ha di nuovo – dopo Di Pino - riportato l’analisi sul senso etico della tecnologia, che deve poter riguardare l’intera comunità, a partire da quella educante formata da scuole e università che sono cruciali per creare competenze per innovare.
Edoardo Gambacciani, Direttore Centrale Ricerca dell’INAIL, ha sottolineato che l’iniziativa dell’EDIH ha il potere di ampliare il raggio di azione a favore delle PMI. La centralità della persona è uno degli elementi principali dell’Industria 5.0 ed è la finalità istituzionale di INAIL, che riconosce costituzionalmente la tutela dei lavoratori contro i rischi del lavoro. La sfida raccolta, prima con il grande partenariato di ARTES 4.0 e oggi con ARTES 5.0, è quella di realizzare al meglio l’obiettivo di mitigazione dei rischi intervenendo in modo efficace sulle piccole e medie imprese, che caratterizzano il tessuto produttivo italiano e che solitamente hanno più difficoltà a investire sull’innovazione e, soprattutto, sull’innovazione per la salute e la sicurezza.
Stefania Ascione, a capo dell’unità di R&I e European Funds Advisory di Intesa Sanpaolo, ha parlato di rivoluzione, non solo tecnologica, ma soprattutto culturale, che riguarderà il nostro modo di lavorare, nuovi modelli di business e valori sociali.
Raffaele Spallone, Dirigente della Divisione II della Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le PMI del MIMIT, ha sostenuto la necessità di accompagnare le imprese nel processo di trasformazione digitale e che a farlo siano proprio i Centri di Competenza e gli EDIH, il cui ruolo è anche quello di coadiuvare la PA nel far emergere i fabbisogni di innovazione. Le PA dispongono di risorse ingenti che non sono riuscite finora a valorizzare fino in fondo ma che possono fungere, coadiuvate dai centri di trasferimento tecnologico, da effetto moltiplicatore trasformando i processi di digitalizzazione delle imprese in modo nuovo e rilevante.
Antonio Lionetto, Funding Program Manager di STMicroelectronics, ha dato la disponibilità di ST, eccellenza mondiale in grado di contribuire a intervenire attivamente e rapidamente nei processi di trasformazione digitale attraverso la microelettronica, ad un nuovo ruolo sociale attraverso la sua capacità produttiva e tecnologica.
Tra i servizi offerti strumenti tecnici avanzati per il test prima dell’investimento, ha riassunto Rossella Raso, project manager di ARTES 5.0, spiegandone le caratteristiche. L’EDIH è il nuovo punto di accesso per aziende e PA a un ecosistema di innovazione interconnesso di conoscenze, competenze e infrastrutture di eccellenza, distribuito su tutto il territorio italiano e connesso a diversi hub europei, attraverso un modello di rete radiale, e in particolare offre ai propri utenti servizi per la formazione, accesso agli investimenti e strumenti tecnici avanzati per il test prima dell’investimento, appositamente progettati per accelerare la transizione digitale ed ecologica in diversi settori, come la salute e la qualità della vita, la produzione sostenibile, l’economia della rigenerazione, l’industria creativa e culturale, l’artigianato, il turismo, fino al comparto cruciale dell’energia.
A conclusione dei lavori Andrea Tardiola, Direttore Generale INAIL, ha evidenziato le tre parole complessità, sostenibilità e responsabilità quali le parole chiave che hanno legato la discussione. L’intelligenza artificiale è un elemento interessante e di straordinario potenziamento degli interventi, che rischia però di sottrarre valore piuttosto che aggiungerlo, se non impariamo a governarlo. Infine, Paolo Dario Coordinatore dell’EDIH, nei saluti finali ha confermato la volontà di agire attraverso ARTES 5.0 puntando alla quinta rivoluzione industriale per “rilanciare” il sistema delle imprese. “Industria 5.0 sarà uno strumento formidabile per affrontare la sfida della sostenibilità oltre il principio del Do Not Significative Harm e in coordinamento con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L'economia della rigenerazione e i sistemi di intelligenza artificiale”, ha affermato, ”applicati alle tecnologie digitali e alle macchine intelligenti sono elementi chiave per la trasformazione digitale in linea con gli obiettivi della Strategia Innovate EU, del Green Deal e del Piano Next Generation EU. ARTES 5.0, con focus specifico sull'Intelligenza Artificiale e la Robotica, orienterà le aziende e le organizzazioni del settore pubblico verso nuove direzioni, utilizzando appieno tecnologie innovative, introducendo in modo massiccio macchine intelligenti per la sostenibilità e proiettandole ulteriormente oltre il 4.0 verso la quinta rivoluzione industriale e l'economia della rigenerazione. Il nostro fine ultimo”, ha concluso, “è quello di alimentare catene del valore sostenibili, incentrate sull'uomo e resilienti attraverso discontinuità tecnologiche e culturali basate sulla scienza, in linea con le attuali sfide affrontate dall'Unione Europea e con gli Obiettivi del programma Europa digitale”.