Nell’Unione europea, ogni anno, si producono di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti. Ci sono realtà locali molto visionarie che puntano a cambiarne radicalmente la destinazione.
L’Unione Europea sta aggiornando la legislazione sulla gestione dei rifiuti per promuovere la transizione verso un’economia circolare, una scommessa accolta dalla realtà toscana di Scapigliato, con il progetto “Fabbrica Futuro”: un programma di conversione del polo impiantistico in una Fabbrica, appunto, dove i rifiuti non concludono il loro ciclo di vita sotto terra, ma vengono selezionati, trasformati, recuperati e re-immessi sul mercato come nuova materia prima seconda ed energia.
Fantascienza? No, realtà: sul territorio di Rosignano Marittimo, infatti, la Scapigliato SpA nacque nel 1982 come discarica controllata per lo smaltimento di rifiuti della Bassa Val di Cecina.
Basandosi sui nuovi principi indicati dalla Ue, che contemplano ancora le discariche ma solo come impianti residuali di smaltimento, ha avviato una vera e propria rivoluzione finalizzata a risalire la gerarchia europea per la corretta gestione dei rifiuti ottenendo, nel 2019, l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) dalla Regione Toscana per il progetto “La Fabbrica del futuro”.
Il Progetto “La Fabbrica del futuro”
Con uno straordinario impegno – che in termini economici si traduce in investimenti per oltre 100 milioni di euro in 10 anni – ed importanti incrementi occupazionali, così come rilevanti benefici economici per il territorio in cui il polo impiantistico è inserito, la Scapigliato ha previsto un imponente piano che prevede la realizzazione di molti progetti, tutti collegati da un medesimo fil rouge: la sostenibilità ambientale, realizzata attraverso l’innovazione tecnologica.
Il progetto capofila è la realizzazione di un biodigestore anaerobico in grado di gestire circa 90mila t/a di rifiuti organici, con un investimento di oltre 30 milioni di euro: all’interno di un ambiente chiuso in grado di abbattere odori sgradevoli, il rifiuto organico raccolto dai cittadini sarà trasformato in compost e biometano, biometano che verrà distribuito a tariffe agevolate ai residenti nelle zone limitrofe.
I progetti in cantiere, tuttavia, sono molteplici, in grado di restituire valore non solo ai rifiuti:
- la “fabbrica dei materiali” valorizzerà attraverso processi di selezione più evoluti i rifiuti in ingresso a Scapigliato e ad oggi non recuperabili;
- il “Centro Toscano per l’economia circolare”, ovvero il primo polo regionale di questo tipo costituirà un laboratorio per il disassemblaggio dei materiali, da realizzarsi in collaborazione con l’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
- l’"incubatore “green” dedicato alla creazione di nuove start-up giovanili a vocazione agricola e tecnologica, in grado di sfruttare tutte le risorse che il polo di Scapigliato può mettere a disposizione (come energia, calore, compost e CO2) per un progetto di complessiva riqualificazione agroeconomica dell’area, per il quale sono stati già acquistati dalla Società terreni agricoli nelle aree immediatamente limitrofe all’impianto, che costituiranno la “fascia di rispetto” e la sede di nuove attività agroindustriali.
Per quanto riguarda i progetti che restituiscono benefici economici concreti al territorio, oltre al biometano che verrà prossimamente distribuito grazie al biodigestore anaerobico, l’energia elettrica prodotta con il biogas è già oggetto di distribuzione a tariffe agevolate. Si tratta di energia da fonte rinnovabile.
E poi c’è la produzione e distribuzione di “terriccio buono” prodotto dalla lavorazione degli sfalci e potature raccolti dalla cittadinanza, utilizzato come ottimo ammendante per orti e giardini.
Per diventare una realtà completamente sostenibile, il polo ha deciso di non guardare solo al futuro, ma di farsi carico del proprio passato, trasformando una “prescrizione” in un’opportunità: nell’ambito del progetto “Fabbrica del futuro” saranno infatti acquistati e piantumati circa 250mila alberi, in grado di compensare i gas serra rilasciati dal polo impiantistico dalla sua nascita nel 1982 ad oggi.
In questo modo la Scapigliato dimostra come, da un passato di discarica possa nascere un’azienda leader dell’economia circolare, a zero emissioni.
Si tratta sicuramente di un progetto lungimirante, ambizioso e che setterà un benchmark importante.
È già stato avviato su più fronti e che ha già dato i suoi primi frutti.
La direzione è netta e tracciata, adesso tutto sta nel percorrerla, affinché possano delinearsi nuovi modelli di gestione, più sostenibili e con un occhio sempre rivolto al progresso tecnologico.
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