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Progetti di innovazione e servizi alle imprese, ecco come i Competence center stanno usando 113 milioni del PNRR

Progetti di innovazione e servizi alle imprese, ecco come i Competence center stanno usando 113 milioni del PNRR

A un anno dal rifinanziamento dei Competence Center con le risorse del PNRR (113 milioni in tutto), facciamo il punto su come gli otto centri di competenza sull’Industria 4.0 stanno impiegando i 100 milioni destinati a cofinanziare i progetti di innovazione delle imprese e a erogare servizi a condizioni agevolate.

[...]

Artes 4.0, il Competence Center focalizzato su “Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems 4.0”, situato a Pontedera (in provincia di Pisa), ha ricevuto in dotazione dal Ministero 11,8 milioni di euro a valere sulle risorse del PNRR.

Circa 9,3 milioni di euro sono stati destinati al sostegno dei progetti d’innovazione delle imprese attraverso un bando aperto la scorsa estate e rivolto a micro imprese, PMI, startup e grandi aziende.

La grande partecipazione delle imprese ha fatto sì che i fondi si esaurissero ancora prima del termine per la presentazione delle progettualità (marzo 2024).

“Abbiamo avuto molte richieste di finanziamento, le abbiamo valutate e abbiamo selezionato 35 progetti da finanziare che hanno assorbito il totale del budget a disposizione. In aggiunta, abbiamo creato una lista di altri progetti che hanno passato la selezione ma che attualmente non sono finanziabili per la mancanza di fondi, e siamo in attesa di capire se potremo contare su ulteriori finanziamenti che ci consentano di sostenere altri e meritevoli progetti”, spiega Piero Gatta, Responsabile Area Business Development di Artes 4.0.

Anche sul fronte dei servizi, per cui il Competence Center aveva a disposizione 2,5 milioni, l’interesse manifestato dalle imprese è stato alto: il centro ha infatti ricevuto, in poco tempo, più di 100 richieste per un totale di circa 140 servizi. Attualmente il centro sta lavorando per velocizzare l’erogazione dei servizi, snellendo le necessarie fasi preliminari di tipo amministrativo-burocratico e quelle di valutazione, che richiedono analisi sulla scelta del servizio in relazione al budget richiesto, sulla dimensione aziendale da cui poi dipenderà l’intensità dell’aiuto e sulla coerenza rispetto agli ambiti 4.0.

Per quanto riguarda la tipologia di imprese che si rivolgono al centro, la quasi totalità delle richieste di innovazione vede coinvolte micro e piccole imprese. La restante parte (di norma circa l’8%) è divisa all’incirca a metà tra medie e grandi imprese.

A livello territoriale si riscontra una maggiore partecipazione di aziende del Nord e Centro-Nord, mentre e circa il 10% sono localizzate al Sud. “Stiamo cercando, se non di invertire, quanto meno di avvicinare le percentuali, con azioni più mirate di fertilizzazione e animazione al Sud”, aggiunge Gatta.

Per quanto riguarda le prospettive future, in vista dell’esaurimento dei fondi ricevuti dal Ministero, Artes 4.0 si sta muovendo verso una fase di evoluzione e crescita significative, con l’obiettivo di stabilire un’identità ben definita che superi il semplice ruolo di ente finanziatore.

La direzione intrapresa è quella di trasformarsi in un aggregatore di servizi di alta qualità per le aziende impegnate nel campo dell’alta tecnologia e dell’innovazione, ispirandosi a modelli di eccellenza come i centri di trasferimento tecnologico tedeschi Fraunhofer e Steinbeis.

Questo percorso include una riflessione approfondita e una rielaborazione del proprio modello di business, con l’intenzione di ampliare la gamma di servizi offerti e di rafforzare il proprio ruolo nel panorama dell’innovazione.

Uno degli aspetti chiave di questa strategia è la volontà di collaborare con enti e società interessati a finanziare progetti specifici, come dimostra l’esempio di successo della partnership con INAIL, che ha portato al finanziamento di diciassette progetti innovativi nel campo della sicurezza sul lavoro.

https://www.innovationpost.it/attualita/ricerca-e-innovazione/progetti-di-innovazione-e-servizi-alle-imprese-ecco-come-i-competence-center-stanno-usando-113-milioni-del-pnrr/


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L'accordo tra la Fondazione Ri.MED, l'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e il Centro di Competenza ARTES 4.0 è un'importante collaborazione strategica nel settore One Health, che integra discipline come medicina, bioingegneria, robotica e intelligenza artificiale. Questo partenariato ha l'obiettivo di promuovere la crescita del tessuto produttivo del Sud Italia e creare un punto di riferimento per la comunità di ricerca internazionale. L'intesa mira a sviluppare progetti congiunti, creare spin-off tecnologici e facilitare il trasferimento di conoscenze per stimolare l'innovazione e la competitività delle imprese, valorizzando le potenzialità del territorio siciliano e del Mediterraneo.
Di seguito presentiamo una selezione di articoli apparsi sulla stampa riguardanti l'accordo. Questa rassegna offre una panoramica delle principali notizie e approfondimenti pubblicati dai media sul tema, che evidenzia l'importanza di questa collaborazione strategica per lo sviluppo tecnologico e scientifico nel contesto del Sud Italia e del Mediterraneo.  

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Ansa

La ricerca italiana scommette sui bio-robot, guardando al Sud Accordo tra BioRobotica Scuola Sant'Anna, Artes 4.0 e Ri.Med Palermo (ANSA) - PISA, 01 OTT - Firmato l'accordo tra la Fondazione Ri.Med con sede a Palermo, l'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Artes 4.0, il centro di competenza ad alta specializzazione finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, con sede principale in Toscana e un centro in Sicilia, per favorire la creazione di un partenariato strategico, culturale e scientifico, nel settore del cosiddetto One Health, il modello sanitario basato sull'integrazione della salute di ambiente. animali ed esseri umani. L'obiettivo, si rileva in una nota, è creare un riferimento per la comunità di ricerca internazionale e per favorire la crescita del tessuto produttivo del Sud Italia, attraverso una cooperazione in medicine e nella bioingegneria integrando con il trasferimento tecnologico ricerca biomedica e tecnologie bioniche, robotica e intelligenza artificiale, per mettere a sistema conoscenze complementari, infrastrutture e competenze in aree di reciproco interesse. Secondo Paolo Dario, direttore scientifico di Artes 4.0 e professore emerito della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa è una "collaborazione strategica per l'intero bacino del Mediterraneo, che può diventare trampolino di lancio di nuove tecnologie e nuove imprese a sostegno del benessere e della salute della persona umana". "Vogliamo favorire - aggiunge Cesare Stefanini, direttore dell'istituto di biorobotica - scambi con ricercatori e studenti e promuovere la partecipazione sempre maggiore a progetti globali, ma anche intervenire in modo concreto nello sviluppo di territori dalle enormi potenzialità, come la Sicilia, favorendo la formazione di competenze e collaborando col mondo produttivo". "Nel nostro centro - conclude Giulio Superti-Furga, direttore scientifico di Ri.Med e direttore designato del centro di ricerca in fase di realizzazione in provincia di Palermo - studieremo l'interazione tra salute umana e ambiente secondo un approccio One Health (dagli effetti della vita vicino al mare, fino all'impatto della dieta Mediterranea sul microbioma) concentrando la ricerca su alcuni organi e sulle patologie a essi connesse: polmoni e malattie respiratorie, fegato e malattie metaboliche, cuore e patologie cardiovascolari". (ANSA).  

Adnkronos

Ricerca: innovazione e creazione d'impresa al centro del Mediterraneo Firmato l'accordo tra Fondazione Ri.Med, Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Centro di Competenza Artes 4.0 È stato firmato l'accordo tra la Fondazione Ri.Med con sede a Palermo, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Artes 4.0, il Centro di Competenza ad alta specializzazione finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con sede principale in Toscana e un centro in Sicilia, per favorire la creazione di un partenariato strategico, culturale e scientifico, nel settore del cosiddetto One Health, il modello sanitario basato sull’integrazione di diverse discipline. L’obiettivo dell’accordo è creare un riferimento per la comunità di ricerca internazionale e per favorire la crescita del tessuto produttivo del Sud Italia. L’intesa prevede una cooperazione nei campi della medicina e della bioingegneria, integrando con il trasferimento tecnologico ricerca biomedica e tecnologie bioniche, bioingegneria, robotica e intelligenza artificiale, per mettere a sistema conoscenze complementari, infrastrutture e competenze in aree di reciproco interesse nel settore One Health. Punti rilevanti dell’accordo sono l’individuazione di profili di ricercatrici, ricercatori e di coordinatrici e coordinatori di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, la promozione di programmi di ricerca congiunti, la progettazione congiunta di nuovi laboratori e la promozione di iniziative, promosse dalle istituzioni firmatari, come progetti di ricerca, workshop e convegni, lo scambio di personale di ricerca, la promozione del trasferimento Tecnologico, la creazione di aziende spin-off grazie alle attività congiunte. “Questa importante collaborazione è strategica per l’intero bacino del Mediterraneo, che può diventare trampolino di lancio di nuove tecnologie e nuove imprese a sostegno del benessere e della salute della persona umana. Vogliamo essere protagonisti di un nuovo paradigma di sviluppo che attraverso la tecnologia e la creazione di impresa lanci la Sicilia e il Sud come guida e non follower di una nuova crescita”, commenta Paolo Dario, direttore scientifico del Centro di Competenza Artes 4.0, professore emerito della Scuola Superiore Sant’Anna e ispiratore dell’iniziativa, che prosegue così: “Coordinando uno European Digital Innovation Hub sui temi della sostenibilità e ‘human-centric’, Artes 4.0 potrà contribuire a dare una dimensione europea al trasferimento tecnologico sostenendo lo sviluppo di innovazione e la competitività delle nuove imprese nate in Sicilia in una dimensione internazionale”. “Il mondo è cambiato e continua a cambiare sempre più velocemente, per questo motivo è molto importante contribuire a creare una nuova generazione di innovatrici e di innovatori in grado di confrontarsi con sfide scientifiche e tecnologiche, e orizzonte internazionale” sottolinea Cesare Stefanini, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Vogliamo – aggiunge - da un lato favorire scambi con ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti e promuovere la partecipazione sempre maggiore a progetti globali, dall’altro intervenire in modo concreto nello sviluppo di territori dalle enormi potenzialità, come la Sicilia, favorendo la formazione di competenze e collaborando col mondo produttivo grazie ad attività che possano contribuire alla sostenibilità socioeconomica dell’Italia e in questo caso del Sud Italia in particolare. In Ri.Med abbiamo trovato un interlocutore dalla grande affinità culturale e di visione, e siamo sicuri che la collaborazione porterà frutti di rilievo e qualità per tutte le parti". “Siamo alle soglie di un futuro che si giocherà sul rapporto tra esseri umani, salute e ambiente: la bioingegneria e le biotecnologie offrono opportunità straordinarie e la Sicilia è il luogo ideale per studiare la relazione tra uomo e ambiente” dichiara Giulio Superti-Furga, direttore scientifico di Ri.Med e direttore designato del centro di ricerca Ri.Med in fase di realizzazione in provincia di Palermo. “Nel centro Ri.Med studieremo l’interazione tra salute umana e ambiente secondo un approccio One Health - dagli effetti della vita vicino al mare, fino all’impatto della dieta Mediterranea sul microbioma - concentrando la ricerca su alcuni organi e sulle patologie ad essi connesse: polmoni e malattie respiratorie, fegato e malattie metaboliche, cuore e patologie cardiovascolari…, grazie anche all’integrazione di competenze con il nostro partner clinico Irccs Ismett (Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione, Ndr), specializzato in trapianti e cure delle malattie terminali d’organo. L’accordo firmato oggi apre nuovi entusiasmanti scenari di applicazione tecnologica nell’ambito life science e di opportunità di crescita per questo territorio”. Chi ha sottoscritto l’accordo La Fondazione RI.MED. Traslazionalità e sostenibilità della ricerca, una sfida che si gioca sulla capacità di tradurre velocemente i risultati scientifici in applicazioni cliniche. Queste le core competencies della Fondazione Ri.MED, nata dalla partnership internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, University of Pittsburgh e UPMC. I programmi di ricerca Ri.MED sono focalizzati sulle applicazioni terapeutiche: l’obiettivo è creare valore per il paziente, anche grazie all’integrazione strategica con l’IRCCS ISMETT. La Fondazione Ri.MED conta oggi un centinaio di ricercatori, di cui il 64% donne: siciliani rientrati grazie a Ri.MED, ma anche stranieri che riconoscono alla Fondazione e al progetto del centro Ri.MED un gratificante appeal professionale. La Fondazione è infatti attualmente impegnata nella realizzazione di un grande centro di ricerca in provincia di Palermo, centro che impegnerà centinaia di ricercatori, con l’intento di diventare un polo di riferimento internazionale, con spazi dedicati al trasferimento tecnologico e alla creazione di impresa per creare nuove opportunità per professionalità e giovani talenti del Sud. L'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa è una realtà leader a livello internazionale nella ricerca, nell’educazione e nel trasferimento tecnologico, e ha costruito negli anni un patrimonio di conoscenze e competenze in diversi campi della ricerca di frontiera e delle tecnologie emergenti quali la biorobotica e la bionica in diverse applicazioni di interesse per la Fondazione Ri.MED (robotica medica, tecnologie indossabili, robotica collaborativa, robotica bioispirata, scienze e tecnologie neurali, robotica riabilitativa, tecnologie per gli organi artificiali, ingegneria tissutale, microrobotica medica e tecnologie impiantabili). Focalizzato sulla formazione di ingegneri scienziati, inventori e imprenditori, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna sviluppa temi di ricerca strategici per il futuro del mondo - quali il benessere umano, la sostenibilità, la salute e le tecnologie connesse, e l'inclusione sociale - per i quali ha una posizione di assoluto rilievo nei ranking italiani e internazionali. Con una sua sede in Sicilia, presso il CNR di Palermo, ed esteso capillarmente su tutto il territorio nazionale con 13 unità operative dislocate in 7 Regioni (Toscana, Sardegna, Liguria, Marche, Umbria, Lazio e Sicilia), il Centro di Competenza ARTES 4.0, di cui la Scuola Superiore Sant’Anna è socio fondatore, è un centro di competenza ad alta specializzazione finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con focus tecnologico nell'area della Robotica Avanzata e dell'Intelligenza Artificiale. Il Centro di Competenza promuove e supporta l'innovazione guidata dalla scienza, creando un ponte tra ricerca e impresa, grazie alla collaborazione di circa 150 associati altamente qualificati tra cui università, imprese e centri di ricerca di eccellenza, per sostenere, attraverso l'erogazione di servizi innovativi, la competitività delle imprese italiane e il processo di accelerazione di startup e aziende verso il mercato: attività, questa, che potrà ulteriormente potenziare in Sicilia grazie a questo accordo.
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Soluzioni di frontiera per la sicurezza sui luoghi di lavoro
Soluzioni di frontiera per la sicurezza sui luoghi di lavoro

Una fresatrice automatica senza pericoli, un simulatore per la formazione in fatto di sicurezza di operatori portuali per la movimentazione di container, un sistema anticollisione intelligente per la logistica, analisi di ambienti di lavoro in realtà virtuale. Sono alcuni dei 17 progetti scelti nell’ambito del Bando Innovazione Tecnologica per lo sviluppo di sistemi che utilizzano le tecnologie di frontiera per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, una delle emergenze del nostro tempo. Ma ci sono anche progetti che lavorano su sensori e sistemi intelligenti per promuovere la sicurezza in contesti operativi di automazione industriale dove l’essere umano lavora fianco a fianco con robot in un clima collaborativo.

Alla fin fine nella Fabbrica 4.0, quella ispirata alla connettività continua tra umani, cose, impianti, gli infortuni si verificano con le stesse modalità dei secoli precedenti. “Si tratta di rendere più sicuri i processi produttivi, utilizzando le tecnologie per accrescere la sicurezza, ma allo stesso tempo aumentando la sicurezza delle tecnologie di frontiera che sono ormai ubique nelle fabbriche”, sottolinea Edoardo Gambacciani, direttore generale della ricerca di Inail, l’istituto preposto alla sicurezza sul lavoro che ha lanciato il bando insieme ad Artes 4.0, il competence center nazionale focalizzato sulla robotica con sede a Pontedera.

L'innovation Mile

Il viale Rinaldo Piaggio, dove la fabbrica della Piaggio era arrivata ad avere oltre 13mila dipendenti, punta direttamente al futuro come Innovation Mile con i vecchi capannoni occupati da quasi 400 ricercatori coordinati da 13 tra enti di ricerca e università, tra cui Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa, Istituto italiano di tecnologia. A dare il là è stato Giovannino Agnelli, che a fine anni 90 donò i capannoni dismessi alla Scuola Sant’Anna di Pisa per avviare una connessione tra ricerca e imprese.

Il bando mette sul piatto due milioni di euro per trasformare quei progetti in prodotti pronti per il mercato, con un massimo di 120mila euro a fondo perduto l’uno in cofinanziamento con le imprese stesse, dal momento che “devono essere loro stesse le prime a credere nell’idea”. Oltre ai fondi qui trovano ricercatori e laboratori di eccellenza per la sperimentazione delle idee e per la messa a terra del progetto, provenienti da 141 soci tra aziende, centri di ricerca, istituzioni accademiche: competenze, strumenti, infrastrutture per affiancare le imprese con l’obiettivo della crescita economica, ma anche – e soprattutto – del progresso sociale. Il tech transfer in termini di sicurezza del lavoro è fatto anche di un protocollo di Inail con i grandi gruppi industriali perché condividano e mettano a disposizione delle Pmi i loro sistemi avanzati, in modo da poter progredire a livello di sistema.

Science driven innovation

Il bando Bit e la partnership con Inail rappresentano l’emblema della filosofia di Artes 4.0, ispirata a una “science driven innovation” che apra le opportunità a tutti i soggetti, in chiave di rete territoriale. “Non si sa mai dove vada l’innovazione: l’unica strada per innovare è quindi parlare con gli innovatori”, sintetizza Paolo Dario, uno dei padri della robotica italiana, che di Artes 4.0 oggi è direttore scientifico: “Il nostro obiettivo non è tanto quello di creare unicorni, quanto far crescere l’ecosistema e dare a tutti, anche ai più piccoli, l’opportunità di poter accedere a piattaforme e tecnologie”. Grazie anche al suo contributo qui si è sviluppata la soft robotics, quella robotica più flessibile che si contrappone ai robot industriali pesanti.

Lungo l’Innovation Mile, l’Istituto di biorobotica del Sant’Anna studia le risposte partendo dalla natura, che ha già le risposte a tutte le esigenze umane: qui si studia la possibilità di sfruttare la capacità del polpo di allungare di dieci volte i propri tentacoli o l’abilità del grillo, in grado di fare salti superiori di oltre dieci volte la sua altezza. È nato qui l’endoscopio soft che risale le viscere intestinali con gli stessi movimenti del bruco, guidato da un magnete esterno, che oggi rappresenta l’alternativa decisamente meno invasiva alla cronoscopia tradizionale. L’Istituto di biorobotica adotta un modello che punta sull’applicazione della ricerca, molto spinto sull’imprenditorialità: gli spinoff sono oltre 40, più di uno a testa per i trenta docenti.

Il focus è sulle piccole e medie imprese, da cui emerge una domanda latente di tecnologia e di innovazione: “I piccoli sono più dinamici, hanno compreso che l’innovazione è necessaria, ma hanno meno risorse e, quindi, hanno bisogno di qualità dei progetti, di un’innovazione che arrivi davvero al mercato. In questa logica la struttura a rete di Artes 4.0 implica maggior fatica, ma integra le competenze, senza duplicarle”, sottolinea Antonio Frisoli, presidente del competence center di Pontedera che alla robotica avanzata integra l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie digitali della Fabbrica 4.0, enfatizzando l’importanza della formazione alle tecnologie di frontiera, ma anche di quella per la gestione dei processi di innovazione.

L’intuizione viene da Giovannino Agnelli, quando era presidente di Piaggio: l’indotto di piccole e medie imprese del territorio doveva smarcarsi dalla dipendenza dalla monofornitura di Piaggio, per modificarne la cultura, era necessaria una nuova relazione con la ricerca e l’università per poter innescare l’innovazione. Così sull’Innovation Mile, insieme al competence center, si è sviluppato PonTech, incubatore di innovazione e di trasferimento tecnologico che ha avviato un ampliamento del business all’economia circolare, in una logica di sviluppo di piccole realtà di competenze verticali di eccellenza che potessero fare da volano per l’economia locale.

Competenze da economia circolare

Così è nato il progetto di gestione della discarica con produzione di energia che in parte va ad alimentare impianti sportivi della zona. Ma c’è anche una startup come Nemesys che persegue l’efficienza nella produzione di idrogeno con un doppio brevetto: uno per una membrana per elettrolizzatori alcalini ad alta efficienza e uno, più recente, che permette di ricaricare le batterie con idrogeno a bassa pressione.

Nel contiguo PontLab – laboratorio di analisi dei materiali da quattro milioni di euro di fatturato con una quarantina di ricercatori e 300 aziende clienti – è stato eseguito il primo processo di riciclo di plastica da scarti, quella che nella separazione dei rifiuti finiva per essere bruciata: ora è stata trasformata in palline che vengono utilizzate per la scocca dell’Mp3 della Piaggio, barriere antirumore e vasi a uso domestico. Sempre in logica di competenze d’eccellenza per l’economia circolare.

D’altra parte Pontedera non è nuova alle trasformazioni. Territorio storicamente conteso tra Firenze e Pisa, area di confine e di scambi commerciali, è cresciuto come terreno fertile per l’innovazione e la creatività, che ha visto svilupparsi nei secoli il tessile, la pasta e l’industria dei trasporti, dai dirigibili di Nobile alla Vespa che ha contribuito a far viaggiare l’Italia del Dopoguerra. Ora pensa a una nuova “ricostruzione”. L’ultimo bando del competence center, dal titolo emblematico di “Restart Italy”, punta a sviluppare l’adozione delle tecnologie digitali per Pmi e pubbliche amministrazioni, con l’ambizione di diventare pivot di un ecosistema nazionale. E Artes 4.0 guarda già al 5.0 in ottica europea connettendosi agli Innovation Hub continentali.
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I miei bio-robot sono la rivincita della fantascienza
I miei bio-robot sono la rivincita della fantascienza
Paolo Dario, 72 anni, laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Pisa, è professore emerito di Robotica Biomedica presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. È stato direttore scientifico del Centro di competenza sulla robotica Artes 4.0 e visiting professor presso numerose università, fra cui University of Pennsylvania, Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, Collège de France, Waseda University in Giappone. I principali interessi di ricerca sono biorobotica e robotica per la chirurgia. Ha pubblicato oltre 180 articoli su riviste internazionali e oltre 300 tra capitoli di libri e articoli in atti di congressi internazionali. È titolare di circa 50 brevetti internazionali. Nel 2003 ha ricevuto dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana. Quando Paolo Dario ha iniziato ad immaginare di poter costruire robot, queste macchine prodigiose esistevano solo nei libri di Isaac Asimov e animavano i film di fantascienza dell'epoca, gli anni Settanta. Non a caso, Star Wars è una delle opere cinematografiche più amate dall'ingegnere livornese, che pochi giorni fa, in Giappone, ha ricevuto il prestigioso IEEE Robotics and Automation Award, «per aver fatto progredire la bionica e la biorobotica come aree di ricerca chiave a livello mondiale, integrando robotica e medicina». Professore, partiamo dal premio. Che momento è stato? «Mi hanno dato quattro minuti per il discorso, come ai David di Donatello (ridendo), in cui ho voluto fare i ringraziamenti in cui credo. Prima di tutto l’Italia, perché sono il frutto dell’educazione e cultura di questo paese e ritengo che la scuola italiana sia la migliore al mondo, dalle materne fino all'università e poi l'Europa, perché senza non avrei potuto fare quasi nulla. Infine la comunità scientifica nazionale e la mia famiglia, perché non bisogna mai dimenticare da dove si proviene». Immaginando i robot, è stato un visionario? «Sono ritenuto a livello mondiale colui che per primo ha perseguito la strada della biorobotica e della bionica, cioè dell'idea che i robot potessero essere ispirati al mondo della natura e poi bio-applicati alla medicina. In gioventù ho inseguito una robotica che nessuno credeva possibile, si pensava alle macchine nelle fabbriche, ma non socialmente utili. Quando negli anni Ottanta iniziai a lavorare sull’idea di un robot chirurgo, eravamo considerati dei pazzi, oggi è la normalità».
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EDIH4Marche: ARTES 4.0, i-Labs Industry, UNIVPM e UNICAM per l’innovazione 4.0 e 5.0 delle imprese delle Marche
EDIH4Marche: ARTES 4.0, i-Labs Industry, UNIVPM e UNICAM per l’innovazione 4.0 e 5.0 delle imprese delle Marche
Vivere Jesi 19/04/2024 - ARTES 4.0, i-Labs Industry, Università Politecnica delle Marche e Università di Camerino, partner del progetto EDIH4marche, hanno presentato venerdì le competenze, i servizi e i finanziamenti a disposizione per le imprese delle Marche.
Un evento che si è svolto presso i-Labs Industry a Jesi, laboratorio per la collaborazione tra mondo delle imprese e quello della ricerca volto a sviluppare, applicare e condividere soluzioni in linea con paradigmi industriali sempre più avanzati. Il laboratorio è inoltre una delle sedi italiane del Centro di Competenza ad alta specializzazione finanziato dal Ministero dell’Impresa e del Made in Italy ARTES 4.0, che è composto da 134 soci selezionati, ed è presente capillarmente in 7 regioni italiane con 13 sedi, tra cui le Marche. L’evento ha avuto come scopo primario quello di fornire alle imprese marchigiane una panoramica dei servizi offerti a sostegno della trasformazione digitale e per l’innovazione 4.0 e 5.0, tramite i fondi del PNRR e del Programma Digital Europe della CE. “Le Marche sono una terra a cui sono particolarmente legata, essendo nata in questa regione. Per questo tengo molto a che le imprese marchigiane abbiano tutti gli strumenti per affrontare la sfida dell’evoluzione verso l'innovazione 4.0 e 5.0, combinando competenze avanzate, tecnologie all'avanguardia e finanziamenti strategici per navigare con successo nel panorama dell'industria digitale. Solo attraverso un approccio integrato e una visione lungimirante, le nostre aziende potranno sbloccare il loro pieno potenziale, che ho già avuto modo di verificare in prima persona in frequenti visite. Per questo, sono particolarmente orgogliosa che ARTES 4.0 possa essere anche qui, per le imprese delle Marche, un prezioso alleato nel percorso verso l'innovazione e la competitività delle nel contesto dell'economia digitale” - ha dichiarato Francesca Tonini, Direttrice Esecutiva ARTES 4.0. Un incontro che è stato anche un’importante occasione per favorire il dialogo tra startup e piccole, medie, grandi imprese ad alto contenuto tecnologico che desiderano rafforzare la propria competitività attraverso attività di innovazione in un contesto altamente specializzato, grazie alla collaborazione tra Università, Centro di Competenza e piattaforme tecnologiche volta a rendere estremamente efficaci i meccanismi di trasferimento tecnologico e di supporto alle imprese. Cuore dell’evento sono state una serie di presentazioni di approfondimento delle opportunità e dei servizi – dal test before invest alla formazione – resi disponibili da i-Labs Industry, dal Centro di Competenza ARTES 4.0 e dallo European Digital Innovation Hub EDIH4MARCHE, cui sono seguiti una tavola rotonda che hanno proposto il confronto tra i protagonisti della giornata, alcune aziende testimoni di esperienze di successo nel campo della transizione digitale e rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo industriale. Qui di seguito il programma completo: 10.30 REGISTRAZIONE E ACCOGLIENZA 11.00 APERTURA DEI LAVORI E SALUTI ISTITUZIONALI Presenta e modera: Massimo Callegari, Università Politecnica delle Marche e Coordinatore Macronodo UNIVPM@ARTES 4.0 Enza Spadoni, Responsabile Trasferimento Tecnologico ARTES 4.0 Gaetano Ascenzi, Direttore operativo EDIH4MARCHE 11.20 PRESENTAZIONE DEI SERVIZI DELL’EUROPEAN DIGITAL INNOVATIN HUB EDIH4MARCHE Relatori: Andrea Bonci, Università Politecnica delle Marche Diletta Cacciagrano, Università di Camerino 11.40 PRESENTAZIONE DEL LABORATORIO E DEI SERVIZI I-LABS INDUSTRY Relatori: Daniele Costa, Responsabile tecnico del Laboratorio Giacomo Palmieri, Responsabile della sezione Robotica del Laboratorio 12.00 PRESENTAZIONE DEI SERVIZI DEL CENTRO DI COMPETENZA ARTES 4.0 Relatori: Piero Gatta, Responsabile Business Development ARTES 4.0 Giacomo Giorgi, Responsabile Formazione ARTES 4.0 12.20 ESPERIENZE INDUSTRIALI DI TRANSIZIONE DIGITALE Relatori: Gianluca di Mauro, Product Manager presso Homberger Spa David Baldarelli, Proprietario di Joytek Srl Andrea Rossetti, Senior Digital Designer in Nautes Spa 13.00 VISITA AI LABORATORI I-LABS INDUSTRY E ARTES 4.0 Nella visita sono state mostrate le tecnologie disponibili all’interno dei laboratori 13.30 CHIUSURA DEI LAVORI
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Comunità energetiche, Geom. Balzano: “Un futuro sostenibile”
In Italia, la transizione verso un modello energetico più sostenibile e decentralizzato sta prendendo forma attraverso lo sviluppo delle comunità energetiche. Queste realtà, che permettono ai cittadini, alle imprese e alle entità locali di produrre, consumare e condividere energia rinnovabile, stanno emergendo come una soluzione chiave per ridurre l'impatto ambientale e aumentare l'autonomia energetica delle comunità locali. La Regione Marche, in particolare, si sta distinguendo per il suo impegno attivo nella promozione di questi innovativi modelli energetici. Le comunità energetiche rappresentano un cambiamento paradigmatico nel modo di pensare e gestire l'energia. Grazie a incentivi statali e regionali, tra cui detrazioni fiscali e contributi a fondo perduto, cittadini e aziende delle Marche stanno iniziando a collaborare per installare sistemi di energia rinnovabile condivisi, come pannelli solari fotovoltaici e piccole turbine eoliche. Questi progetti non solo permettono di ridurre la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili, ma promuovono anche una maggiore resilienza della rete elettrica locale. Ad esempio, nelle aree rurali delle Marche, dove l'accesso all'energia può essere a volte problematico, le comunità energetiche offrono una soluzione efficace per garantire l'approvvigionamento energetico continuo e sostenibile. Un caso emblematico è quello del comune di Fano, dove una comunità energetica locale ha implementato un sistema di pannelli solari che fornisce energia a più di 50 famiglie. Questo non solo ha ridotto significativamente i costi energetici per i partecipanti, ma ha anche contribuito a ridurre le emissioni di CO2, allineando il comune con gli obiettivi di sostenibilità regionale e nazionale. Inoltre, la Regione Marche sta sperimentando con modelli di governance innovativi che permettono una gestione più democratica e partecipativa delle risorse energetiche. Attraverso piattaforme digitali e assemblee pubbliche, i membri delle comunità energetiche possono decidere collettivamente come distribuire l'energia prodotta e reinvestire i profitti derivanti dalla vendita di surplus energetico. Questi sforzi sono supportati da collaborazioni tra università locali, centri di ricerca e amministrazioni pubbliche, che insieme lavorano per migliorare le tecnologie e le strategie di implementazione delle comunità energetiche. L'Università Politecnica delle Marche, ad esempio, ha recentemente lanciato un progetto di ricerca finalizzato a ottimizzare l'efficienza dei sistemi di accumulo di energia utilizzati nelle comunità energetiche, un passo cruciale per garantire la sostenibilità a lungo termine di questi sistemi. Le comunità energetiche nelle Marche sono un chiaro esempio di come l'innovazione e la collaborazione possano guidare una transizione energetica equa e sostenibile. Lo sanno gli specialisti nel settore energetico della Balzano Consulting Group che possono fornire dettagli specifici, analisi aggiuntive e consigli strategici per le comunità energetiche, specialmente quelle nelle Marche. La collaborazione con un consulente esperto come Balzano Consulting Group può offrire una visione approfondita delle migliori pratiche, delle opportunità di finanziamento e delle strategie innovative per il successo a lungo termine delle comunità energetiche. https://www.viverepesaro.it/2024/04/21/comunit-energetiche-geom-balzano-un-futuro-sostenibile/260796
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Innovazione 4.0 e 5.0  delle imprese delle Marche
Innovazione 4.0 e 5.0 delle imprese delle Marche
ARTES 4.0, i-Labs Industry, Università delle Marche e di Camerino, partner del progetto EDIH4 Marche, hanno presentato le competenze, i servizi e i finanziamenti per innovazione 4.0 e 5.0
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Progetto EDIH4Marche: tutti i partner
Progetto EDIH4Marche: tutti i partner

ARTES 4.0, i-Labs Industry, Università Politecnica Delle Marche e Università di Camerino, partner del progetto EDIH4Marche

ARTES 4.0i-Labs Industry, Università Politecnica delle Marche e Università di Camerino, partner del progetto EDIH4marche, hanno presentato oggi le competenze, i servizi e i finanziamenti a disposizione per le imprese delle Marche. Un evento che si è svolto presso i-Labs Industry a Jesi, laboratorio per la collaborazione tra mondo delle imprese e quello della ricerca volto a sviluppare, applicare e condividere soluzioni in linea con paradigmi industriali sempre più avanzati. Il laboratorio è inoltre una delle sedi italiane del Centro di Competenza ad alta specializzazione finanziato dal Ministero dell’Impresa e del Made in Italy ARTES 4.0, che è composto da 134 soci selezionati, ed è presente capillarmente in 7 regioni italiane con 13 sedi, tra cui le Marche. L’evento ha avuto come scopo primario quello di fornire alle imprese marchigiane una panoramica dei servizi offerti a sostegno della trasformazione digitale e per l’innovazione 4.0 e 5.0, tramite i fondi del PNRR e del Programma Digital Europe della CE.   https://italiaeconomy.it/progetto-edih4marche-tutti-i-partner/
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A pontedera con artes 4.0 per l’innovazione
A pontedera con artes 4.0 per l’innovazione

A Pontedera Artes 4.0 chiama le aziende italiane

Nell’hub di Artes 4.0, a Pontedera, sta prendendo vita un atelier della robotica. «È il primo caso in Italia dove chi arriva può disegnare e progettare il proprio robot sulla base dei suoi stessi gusti ed esigenze – racconta Enza – Qui abbiamo costruito un ecosistema dell’innovazione che è strettamente legato a questo territorio. Ben pochi sanno che proprio a Pontedera è nato il teatro europeo, oltre a essere la città dei motori e dell’innovazione. E il villaggio Piaggio è uno dei primi esperimenti sociali». Questo è solo uno degli hub di Artes 4.0, che con 11 progetti finanziati attivi e una dotazione di 15 milioni di euro supporta le aziende italiane nel percorso di digitalizzazione grazie alle competenze di 13 Università e Centri di Ricerca e a 130 soci ad alta specializzazione. Finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Centro di Competenza ARTES 4.0 è uno degli otto centri di competenza ad alta specializzazione selezionati dal Ministero nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0. Più nello specifico, ARTES 4.0 supporta le aziende nel loro processo di trasformazione digitale e di innovazione, fornendo servizi ad alto valore tecnologico, e crea un ponte tra la ricerca e l’impresa per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, erogando servizi di innovazione (Test Before Invest, Formazione, Networking, Accesso ai finanziamenti, Consulenza su temi di innovazione e Accesso al mercato) a prezzi agevolati. «I nostri 134 soci, privati insieme ai partner accademici e ai centri di eccellenza, rendono esaustiva l’offerta di competenze, infrastrutture e servizi in ambito Industria 4.0 e 5.0 nei nostri settori di applicazione», afferma Enza.
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Sicurezza sul lavoro: i 17 progetti di innovazione tecnologica finanziati con bando Bit
Sicurezza sul lavoro: i 17 progetti di innovazione tecnologica finanziati con bando Bit
Sicurezza sul lavoro: i 17 progetti di innovazione tecnologica finanziati con bando Bit La sede di Artes 4.0, centro di competenza nazionale ad alta specializzazione finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Pontedera (Pisa) ha ospitato l’evento di presentazione dei 17 progetti finanziati dall’Inail attraverso il Bando innovazione tecnologica (Bit), gestito in sinergia con il competence center toscano con l’obiettivo di migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.   https://www.corrierenazionale.it/2024/03/23/sicurezza-sul-lavoro-i-17-progetti-di-innovazione-tecnologica-finanziati-con-bando-bit/
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Inail, presentati 17 progetti di innovazione tecnologica finanziati con bando Bit
Inail, presentati 17 progetti di innovazione tecnologica finanziati con bando Bit
**Roma - La sede di Artes 4.0, centro di competenza nazionale ad alta specializzazione finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Pontedera (Pisa), ha ospitato l’evento di presentazione dei 17 progetti finanziati dall’INAIL attraverso il Bando Innovazione Tecnologica (Bit), gestito in sinergia con il competence center toscano con l’obiettivo di migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.** *"Il bando Bit," spiega Edoardo Gambacciani, direttore centrale Ricerca dell’INAIL, "è una misura mirata a incentivare l’innovazione in ambito di salute e sicurezza sul lavoro per creare valore sociale puntando sulla competitività delle imprese, sul lavoro di qualità e sulla miglior tutela per i lavoratori. Si tratta di un esperimento pilota nella direzione di costituire e consolidare il ruolo dell’Istituto come hub per l’innovazione e il trasferimento tecnologico in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I risultati dei progetti di ricerca escono dai cassetti dei laboratori per dare luogo a soluzioni sostenibili ed efficaci da applicare in azienda, che accompagnano la transizione digitale e tecnologica del tessuto produttivo mettendola persona del lavoratore al centro dell’innovazione."* Lanciato alla fine del 2022, il bando Bit ha messo complessivamente a disposizione di start-up, microimprese, PMI e grandi imprese due milioni di euro per realizzare progetti di innovazione, ricerca industriale e trasferimento tecnologico finalizzati alla riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali o allo sviluppo di ricadute positive per la tutela dei lavoratori tramite l’utilizzo delle tecnologie Impresa 4.0. Le tematiche legate alla salute e sicurezza sul lavoro sono uno dei focus applicativi delle competenze e degli strumenti che Artes 4.0 rende disponibili per sviluppare all’interno delle aziende soluzioni concrete e innovative, utili a migliorare i livelli di tutela dei lavoratori. Come sottolineato da Paolo Dario, direttore scientifico di Artes 4.0 e coordinatore dell’hub europeo per l’innovazione digitale Artes 5.0, “la sicurezza sul lavoro è un tema di cruciale importanza anche per lo sviluppo d’impresa e su cui è necessario focalizzare tutte le energie per garantire, in primis, tutela alla salute umana". *"Le tecnologie 4.0 e 5.0 possono trovare applicazione anche e prioritariamente per la salute e la sicurezza sul lavoro, che sono i pilastri su cui si erige un ambiente lavorativo moderno, responsabile e, soprattutto, sicuro. Investire in soluzioni innovative significa creare un’impresa in cui la tecnologia non solo migliora l'efficienza dei processi produttivi, ma parte dal presupposto di proteggere e sostenere la forza lavoro, contribuendo al mondo del lavoro non solo in termini di nuova e più qualificata occupazione, ma anche per renderlo più sicuro, sano e sostenibile,"* ha aggiunto. La presentazione dei 17 progetti innovativi avviati a partire dallo scorso mese di giugno grazie al bando Bit, con un contributo per ciascun intervento compreso tra 100 mila e 140 mila euro, è stata anche l’occasione per affrontare in modo estremamente concreto il delicato tema della tutela della salute dei lavoratori davanti a un pubblico selezionato di ospiti referenziati, stakeholder, giornalisti, istituzioni e rappresentanti del mondo delle imprese e dei lavoratori.  
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Cagliari Digital Lab, la sfida delle imprese cittadine – Unione Sarda 7-2-2024
Cagliari Digital Lab, la sfida delle imprese cittadine – Unione Sarda 7-2-2024
**Garantire una transizione digitale sicura e sostenibile legata alla smart city e alla green e blue economy.** È l'obiettivo di Cagliari Digital Lab e Artes 4.0, il progetto presentato alla Mem. Un'occasione per le imprese cittadine di approfondire il ruolo delle tecnologie emergenti e le criticità in ambito normativo, etico, filosofico e sociale. «Le aziende sarde dovrebbero mettere la conoscenza, la tecnologia e gli aspetti legati al verde e al sociale al centro dei loro prodotti», ha spiegato Paolo Dario, direttore scientifico di Artes 4.0. «Ormai il mondo dà priorità alla transizione digitale e verde, è un'esigenza assoluta mettere la persona e il pianeta al centro dell'economia, per chi non lo facesse i mercati si chiuderebbero, i compratori giovani sono estremamente attenti ai nuovi cambiamenti». «Il nostro obiettivo è il trasferimento tecnologico, creare quel ponte tra la ricerca e l'impresa, avvicinando le imprese del territorio alle tecnologie, soprattutto sulle tematiche che riguardano la smart city, il turismo sostenibile, il green e blue economy», ha sottolineato Debora Zrinscak, project manager di Artes 4.0. Uno scambio di idee, progetti e nuove conoscenze tra professionisti e aziende per promuovere la competitività d'impresa in un'epoca che si affaccia sempre di più all'innovazione e alla tecnologia. «Per il territorio è fondamentale l'evoluzione tecnologica, soprattutto in un'epoca in cui si parla di industria 5.0 dove abbiamo le tecnologie e l'individuo al centro. Quello che vogliamo fare è utilizzare la transizione tecnologica per avere un futuro sempre più sostenibile», ha dichiarato Debora Zrinscak. (fe.po.) Unione Sarda 7-2-0204
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